Nel settore energetico, in continua evoluzione, è essenziale rispondere alle necessità dei clienti. In questo senso Orangy è lieta di annunciare l’introduzione di pagoPA, una soluzione per il pagamento delle bollette che è facile, veloce e sicura. Vediamo insieme di cosa si tratta e quali benefici porta ai nostri clienti.

Cos’è pagoPA? E quali vantaggi offre?

PagoPA è una piattaforma digitale nazionale che consente ai cittadini di pagare servizi e utenze, come quelle delle forniture luce e gas, sia alle pubbliche amministrazioni che ad altri soggetti aderenti, come Orangy. Questo sistema offre numerosi vantaggi tangibili:

trasparenza: con pagoPA, è possibile individuare il PSP (Prestatore di Servizio di Pagamento) più conveniente grazie al simulatore messo a disposizione da pagoPA stesso. Questo strumento permette di comparare i costi prima di procedere con il pagamento. Potete provare il simulatore a questo link: Simulatore PagoPA

semplicità: pagoPA è intuitivo e facile da usare, anche solo inquadrando il QR Code presente sull’Avviso di Pagamento pagoPA presente in bolletta con il proprio smartphone;

comodità: con pagoPA, è possibile pagare in vari modi:

  • direttamente dall’Area Clienti del nostro sito web, sia da PC che da dispositivi mobili, con pochi click sulla fattura da pagare;
  • sul territorio, negli uffici postali, in banca e in tutti gli esercizi convenzionati, come bar, edicole, ricevitorie, tabaccherie e supermercati;
  • online, tramite l’app IO, dal proprio Home Banking e con numerosi altri servizi online disponibili h24;

immediatezza: pagoPA comunica immediatamente l’esito del pagamento. Se il pagamento è andato a buon fine, conferma che l’Ente Creditore incasserà l’importo. Questo rende la gestione delle bollette rapida e senza dubbi;

sicurezza: con pagooPA, è possibile salvare gli strumenti di pagamento in pochi clic e pagare in totale sicurezza. La piattaforma e tutti i PSP aderenti rispettano gli standard europei in materia di trattamento dei dati e tutela della privacy. Questi sono aspetti a cui Orangy presta la massima attenzione.

Come usufruire di pagoPA?

Per utilizzare tale opzione, è presente in fattura un Avviso di Pagamento pagoPA, che può essere utilizzato al posto del Bollettino Postale, ma anche come valida e veloce alternativa al Bonifico Bancario.

E le commissioni?

I costi di commissione associati al pagamento non dipendono da Orangy o dalla piattaforma pagoPA, ma dipendono dal canale e dal metodo di pagamento scelto dall’utente, in ogni modo sono consultabili a questo link.

Ieri, 1° luglio 2024, ha segnato un momento cruciale per il settore energetico italiano: la completa transizione dal mercato tutelato al mercato libero per gli utenti domestici. Questo cambiamento epocale rivoluziona il modo in cui i consumatori italiani acquistano l’energia elettrica per le proprie abitazioni.

La Fine del Mercato Tutelato

Fino al 30 giugno 2024, il mercato tutelato ha fornito ai consumatori prezzi regolati dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Questi prezzi, aggiornati trimestralmente, riflettevano i costi delle materie prime energetiche sul mercato globale, garantendo una protezione contro le fluttuazioni eccessive e offrendo stabilità economica agli utenti.

Il Nuovo Scenario del Mercato Libero

Con la chiusura del mercato tutelato, milioni di utenti domestici “non vulnerabili” devono ora scegliere tra le numerose offerte del mercato libero o aderire al Servizio a Tutele Graduali (STG). Il mercato libero presenta una varietà di tariffe e opzioni, con prezzi determinati dalle dinamiche di mercato anziché regolati da ARERA. Questo nuovo scenario mira a stimolare la concorrenza e promuovere l’innovazione tra i fornitori, offrendo ai consumatori una maggiore libertà di scelta. Per coloro che erano già nel mercato libero prima del 1° luglio, non ci sono cambiamenti sostanziali​.

Il Servizio a Tutele Graduali (STG)

Il STG è stato introdotto per gli utenti che non hanno effettuato una scelta attiva. Questo regime transitorio manterrà condizioni contrattuali simili a quelle del mercato tutelato per tre anni, consentendo ai consumatori di abituarsi gradualmente al mercato libero. ARERA regola il STG, mentre le forniture saranno gestite da fornitori selezionati tramite aste competitive. L’Italia è stata divisa in 26 zone, ciascuna con un fornitore assegnato, che si occuperà della fornitura con il STG​.

Identificazione del Regime di Appartenenza e Clienti Vulnerabili

Per sapere a quale regime si appartiene, basta controllare la propria bolletta, dove questa informazione è chiaramente indicata. I clienti vulnerabili sono definiti come:

  • Persone con più di 75 anni
  • Persone in condizioni economicamente svantaggiate
  • Persone con gravi condizioni di salute che necessitano di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate da energia elettrica
  • Persone con disabilità ai sensi della legge 104/92
  • Persone in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi
  • Residenti in isole minori non interconnesse

Per molte categorie, come gli over 75 o i beneficiari del bonus sociale, la condizione di vulnerabilità è riconosciuta automaticamente dal sistema. Indipendentemente dal regime economico, un cliente vulnerabile può passare al mercato libero o rientrare nel STG senza problemi.

Le Prospettive Future

Il passaggio al mercato libero rappresenta una significativa opportunità per migliorare l’efficienza e la competitività del settore energetico italiano. Tuttavia, richiede anche una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, che devono ora confrontare le offerte e fare scelte informate. Questo cambiamento promette di creare un mercato più dinamico e innovativo, capace di rispondere meglio alle esigenze dei consumatori e di promuovere soluzioni energetiche più sostenibili​.

In sintesi, il 1° luglio 2024 non rappresenta solo la fine del mercato tutelato, ma l’inizio di una nuova era per l’energia in Italia. I consumatori sono invitati a diventare protagonisti attivi di questa trasformazione, esplorando le opportunità offerte dal mercato libero e contribuendo a definire il futuro energetico del paese.

È importante ricordare che nella scelta di un fornitore del mercato libero, non bisogna considerare esclusivamente il prezzo. È fondamentale valutare anche la qualità dei servizi offerti, soprattutto per quanto riguarda l’Assistenza Clienti. In questo contesto, Orangy mette a disposizione dei proprio clienti diverse modalità di contatto e si distingue per la rapidità dei tempi di risposta, la facilità di contatto e l’efficacia nella risoluzione di problemi e disservizi.

Partiamo da un obiettivo di fondo che ha stabilito l’Unione Europea: entro il 2050 tutti gli edifici in Europa dovranno essere a emissioni zero. Si stima che il 75% degli edifici esistenti non è efficiente sotto il pdv energetico, e che quindi andrà incontro a una vasta operazione di ristrutturazione su larga scala.

In questo contesto si inserisce la direttiva, facente parte del pacchetto di riforme “Fit for 55”, che chiede agli stati membri di impegnarsi affinché ci sia una riduzione del consumo di energia primaria media negli edifici residenziali pari al:

  • 16% entro il 2030
  • 20-22% entro il 2035

e una riduzione per gli edifici non residenziali pari al:

  • 16% entro il 2030
  • 26% entro il 2033

Riguardo gli edifici di nuova costruzione, dovranno essere a emissioni zero:

  • dal 2028 tutti gli edifici pubblici
  • dal 2030 le nuove costruzioni residenziali private.

È opportuno precisare che la direttiva non impone alcun obbligo a livello di singoli proprietari di case, ma l’obbligatorietà vale a livello nazionale, lasciando ai singoli governi nazionali la strategia di attuazione che a cascata riguarderà il complesso di attività e interventi di riqualificazione necessari a raggiungere i target.

Inoltre non tutti gli edifici saranno coinvolti in operazioni di messa a norma, da tali interventi saranno infatti esclusi edifici agricoli e storici, i luoghi di culto e altri immobili dal particolare valore architettonico o storico.

L’Italia, che ha votato contro questa misura, è caratterizzata da un patrimonio immobiliare mediamente piuttosto datato, e quindi si renderà necessaria una vasta operazione di ristrutturazione e adeguamento che coinvolgerà milioni di immobili, se si parte dal presupposto che siano circa 12,5 milioni gli immobili residenziali censiti nel nostro paese.

Di conseguenza, nei prossimi anni, una cospicua fetta di case saranno interessate da interventi riguardanti pompe di calore, infissi, cappotti termici e pannelli fotovoltaici, che se da una parte comporteranno una spesa per le famiglie, dall’altra incentiveranno acquisti e occupazione.

C’è un rapporto, “Il valore dell’abitare. La sfida della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano” promosso da Cresme, Symbola, Assimpredil Ance di Milano e European Climate Foundation, che stima che in oltre 12 milioni di edifici (non case singole) vivono il 78% di famiglie residenti, che rendono l’Italia il primo paese in Europa per numero di case di proprietà ogni 1000 abitanti, circa 599.

Il 72% degli edifici ha più di 43 anni ed è stato costruito prima della legge sull’efficienza energetica, mentre il 68,5% delle abitazioni hanno una classe energetica compresa tra la E e la G.

Sempre secondo tale rapporto, si stima che un salto di 2 classi energetiche nel patrimonio edilizio residenziale può consentire una riduzione media del 40% della bolletta di una famiglia, e allo stesso tempo favorire un incremento del valore delle abitazioni, dal momento che una casa ristrutturata ha un valore infatti mediamente più alto del 44,3% rispetto a una casa da ristrutturare.

In questo quadro generale, il nostro Paese è quindi atteso da una profonda operazione di riqualificazione che riguarderà case ed edifici, che necessiterà per forza di cose di provvedimenti attuativi e di incentivi in grado di accompagnare e sostenere tali cambiamenti.

 

Un fondamentale passo avanti per promuovere il progresso delle comunità energetiche rinnovabili è stato compiuto: il quadro normativo per accedere ai finanziamenti destinati alle Cer è stato ufficialmente autorizzato in seguito all’emanazione del decreto del Mase.

Sostegni delineati

Il decreto, entrato in vigore il 24 gennaio scorso, prevede due modalità distintive per promuovere lo sviluppo delle Cer: la tariffa incentivante, estesa a livello nazionale, e un finanziamento in forma di contributo capitale fino al 40% delle spese sostenute nei centri con meno di cinquemila residenti. Sono considerate ammissibili al finanziamento le spese relative agli impianti che utilizzano fonti rinnovabili, compresi i lavori di potenziamento, e tali impianti devono essere operativi entro 18 mesi dalla data di approvazione del finanziamento, ma non oltre il 30 giugno 2026.

Tariffa incentivante

Il meccanismo di tariffa incentivante, come definito dal decreto, si applica agli impianti alimentati da fonti rinnovabili, compresi gli aggiornamenti, con una capacità massima non superiore a un megawatt. Per accedere alle agevolazioni, le comunità energetiche rinnovabili devono essere regolarmente costituite al momento della presentazione della domanda di accesso agli incentivi. Tuttavia, sono escluse le imprese in difficoltà secondo la normativa sugli aiuti di Stato, così come le aziende soggette a un ordine di restituzione a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che ha dichiarato gli incentivi percepiti illegali e incompatibili con il mercato interno. Il periodo di godimento della remunerazione incentivante inizia dalla data di entrata in funzione commerciale dell’impianto e dura per 20 anni.

Tour in Italia: Partenza da Bologna

In parallelo alla pubblicazione delle linee guida operative, è stata avviata una campagna informativa locale denominata “InsiemEnergia”. Questa iniziativa vedrà la presenza di rappresentanti del Ministero e del GSE, con il supporto di Unioncamere, in ogni regione e provincia autonoma. L’obiettivo è promuovere le opportunità offerte dal decreto di incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. La prima tappa di questa iniziativa è programmata a Bologna.

Fonte: IlSole24ore

Per il 2024 ci sono una serie di novità inerenti il bonus sociale per l’energia e il gas.

Innanzitutto i richiedenti non devono presentare una domanda specifica, lo sconto si ottiene direttamente in bolletta (se i requisiti lo prevedono) in base ai dati trasmessi dall’INPS ad Arera, verificabili direttamente sul portale unico ISEE.

https://servizi2.inps.it/servizi/PortaleUnicoIsee

Sostanzialmente il cittadino che vuole verificare se rientra in tali agevolazioni deve autenticarsi all’interno del portale, e nella propria area personale cercare l’elenco delle DSU i cui dati sono stati inviati dall’INPS all’ARERA per l’accesso al bonus bollette.

È chiaro che, data tale premessa, è necessario essere sicuri di aver presentato un ISEE aggiornato all’Inps.

I parametri ISEE previsti per il 2024 sono:

  • Isee non superiore a 9.530,00 euro;
  • Isee non superiore a 20 mila euro, con almeno 4 figli a carico

A livello indicativo, come riportato nella Legge di Bilancio 2024, il bonus dovrebbe produrre una riduzione della spesa dell’utente medio all’incirca del 20% per le bollette della luce e all’incirca del 15 per cento per quanto riguarda la spesa sul gas.

È opportuno precisare che per il primo trimestre dell’anno 2024 valgono ancora le soglie 2023, e che esiste per specifiche casistiche anche un contributo straordinario, pertanto al fine di verificare i reali contributi o riduzioni di spesa spettanti alla propria situazione la cosa migliore è visitare il sito web di Arera.

https://www.arera.it/consumatori/bonus-sociale/bonus-sociale-per-disagio-economico